Hewlett Packard Enterprise: la digital transformation è cominciata

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Stefano Venturi è Corporate VP e Amministratore Delegato del Gruppo Hewlett Packard in Italia.

A partire dal 2 novembre la scissione anticipata nel 2014, e portata progressivamente avanti a livello locale nel corso di questi mesi, è diventa ufficiale con la quotazione in borsa: HP Inc. e Hewlett Packard Enterprise diventano attori separati del palcoscenico dell’innovazione. Due entità distinte, anche se ancora connesse, operanti in settori diversi: pc e stampanti HP Inc., servizi alle imprese Hewlett Packard Enterprise. Quest’ultima sceglie quindi di focalizzare la sua attenzione sul mercato in costante movimento legato all’innovazione d’impresa che oggi prende il nome di digital transformation: non la “semplice” applicazione del digitale alle aziende, ma un modo completamente nuovo di intendere e progettare processi di business, processi operativi, ma anche infrastrutture e servizi grazie alle logiche introdotte dal digitale. “Grazie alla creazione di due aziende distinte, Hewlett Packard Enterprise potrà contare sull’autonomia, la visione, le risorse finanziarie e la flessibilità necessarie per supportare i propri clienti, creando valore a lungo termine per tutti gli stakeholder” spiega Stefano Venturi, Corporate VP e Amministratore Delegato del Gruppo Hewlett Packard in Italia. “Da un punto di vista operativo avrà vita una struttura più snella e dinamica. Sono vantaggi importanti per i nostri clienti, che rappresentano una fetta significativa del mercato, considerato che si tratta dell’80% delle aziende Fortune 500. Hewlett Packard Enterprise e HP Inc. sono destinate a collaborare molto saldamente, e anzi lo stiamo già facendo: HP Inc. è stata la prima ad aderire al nostro programma globale Partner Ready.”

La sfida integrata della digital transformation

La digital transformation rappresenta un processo di progressiva innovazione che chiama in causa diversi fattori cui le aziende, oggi, faticano ancora a seguire. Lo dicono i numeri: secondo una recente ricerca Capgemini in collaborazione con HP, la trasformazione digitale all’interno delle organizzazioni è stata identificata come un chiaro ostacolo, con il 55% delle aziende che riconosce nel “troppo rapido cambiamento delle funzionalità delle applicazioni” la loro più grande sfida. Cresce la necessità di garantire sicurezza, di analizzare e capire i tanti dati prodotti e ricevuti in ottica di data driven decision, servono infrastrutture agili e veloci a supporto insieme a vendor in grado di comprendere e accompagnare i processi di innovazione delle imprese. Qualcosa, ad esempio in Italia, si sta muovendo: secondo una ricerca CA Technologies il 58% delle organizzazioni italiane ha posto in essere un processo di trasformazione digitale  che ha assunto la forma di programma strategico coordinato. Le iniziative digitali di maggior successo riguardano lo sviluppo di prodotti e servizi, l’efficienza e l’efficacia della forza lavoro (81%) e l’integrazione con fornitori/partner (80%). Il 19% del campione italiano continua tuttavia a intraprendere iniziative digitali su singole aree in modalità tattica e non sempre coordinata, e il 20% adotta tendenzialmente un approccio alle tecnologie digitali volto ad ampliare il modello di business esistente anziché attuare una reale trasformazione aziendale.

Di qui il focus che Hewlett Packard Enterprise ha posto su quattro dimensioni strategiche della digital transformation: infrastruttura ibrida, security, big data e workplace. Quattro direttrici di azione che puntano a supportare a 360° le principali necessità aziendali. Spiega Venturi: “le aziende si muovono con varie velocità, ma di sicuro tutte si stanno trasformando per rimanere competitive nello scenario globale (basti pensare alle aziende italiane che competono ogni giorno sui mercati esteri) e l’IT è identificato come abilitatore. Hewlett Packard Enterprise ha già da tempo un’importante infrastruttura in Italia per fare fronte a queste esigenze: 2 datacenter, un Disaster Recovery, una risorsa di Cloud Business Continuity. Possiamo vantare a Cernusco un Innovation Center che dal 2003 ha preso parte a oltre 40 progetti sull’innovazione promossi dalla Commissione Europea. Oggi il Centro si occupa del disegno e dell’implementazione del progetto Cloud28+ tra gli altri.

Non meno rilevante il tema dei big data: “HPE si occupa di indirizzare esigenze come la gestione di grandi quantità di informazioni, i Big Data, e la loro trasformazione in informazioni di valore per  il business.” Infine gli spazi di lavoro, altra area di forte innovazione. “Sempre più aziende scelgono di dare ai propri collaboratori tutta la flessibilità che è necessaria ad aumentare la produttività, per esempio con le soluzioni mobili, senza però scendere a patti con la sicurezza. Sicurezza che chiaramente diventa chiave per la protezione di organizzazioni sempre più digitali.”

La separazione tra HP corporate e Hewlett Packard Enterprise diventata definitiva ieri a livello globale, è già operativa e mira ad “accompagnare le aziende nel loro percorso di trasformazione verso un nuovo stile di business necessario per rimanere competitive nella nuova economia delle idee. Abbiamo già fatto diversi incontri con i clienti di Hewlett Packard Enterprise in Italia, che ci hanno dato riscontri molto positivi” chiarisce Venturi. “Mettiamo a disposizione dei nostri clienti gli strumenti che permettano una crescita rapida e sostenibile: anche per questa ragione ci focalizziamo sugli open standard, che consentono di avere una struttura IT ibrida e facilmente scalabile. Mercati di focalizzazione in cui portiamo valore con le nostre soluzioni: Pubblica Amministrazione, banche, Industry 4.0, telecomunicazioni. “

Proprio in questi giorni così significativi, TechEconomy lancia il nuovo canale Digital Transformation realizzato in collaborazione con Hewlett Packard Enterprise, un canale che vuole raccontare la digital transformation, le sue opportunità, i suoi vantaggi, i suoi modelli e casi pratici, per conoscere più da vicino un fenomeno globale andando oltre generalizzazioni e luoghi comuni.

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