2020, IoT mio (ancora) non ti conosco?

Ad avere familiarità con il termine IoT sono solo il 38% delle persone, esattamente le stesse dello scorso anno, secondo la ricerca Retail Transformation 2.0, realizzata da Digital Transformation Institute e CFMT. Internet delle cose risulta ancora poco conosciuta se comparata con altre tecnologie quali Social Network (nota al 93% delle persone), Intelligenza Artificiale (80%) o Realtà Virtuale e Aumentata (75%).

Se si va a guardare la tipologia di intervistati, si vede come ancora poche siano le donne a conoscere IoT, il 29% a fronte del 49% di uomini; le persone con più di 55 anni, 33% contro il 49% della fascia 18-34; quelle con grado di istruzione bassa, 27% contro un 53% di più istruiti, e quelle con competenze digitali dichiarate basilari, 26% a fronte di un 60% avanzate.

Elettrodomestici connessi a Internet e più genericamente “dispositivi che si interfacciano in rete” sono le definizioni più spesso associate al termine IoT da parte dei consumatori, mentre se si va a indagare il reale utilizzo si rileva che, nonostante il dichiarato, non arrivano al 50% le persone che hanno sperimentato un oggetto connesso (smartphone escluso, ovviamente).

I dati – commenta Stefano Epifani, presidente del Digital Transformation Institute – ci parlano di un’Italia che da una parte è vorace consumatrice di tecnologia, si pensi alla diffusione degli smartphone e dei social media, dall’altra arranca, complice la scarsa consapevolezza diffusa, quando si tratta di andare oltre il “like” su Facebook. Siamo ancora diffidenti rispetto a strumenti invece sempre più diffusi, e non riusciamo ad abbandonare un timore che però fatica a trasformarsi in spinta verso la comprensione di fenomeni che stanno cambiando la nostra vita”.

IoT poco usato, ma per cosa?

Sono meno del 50%, il 48% per l’esattezza, le persone che usano regolarmente un assistente vocale, in crescita rispetto allo scorso anno (+6%). Permane una fetta di “scettici” che, pur dichiarandosi interessati al servizio, non lo hanno mai provato perché “L’idea stessa di parlare con un oggetto mi inquieta/mi imbarazza“, “Il fatto che ti ascoltino sempre, anche se non li hai interpellati” oltre che per preferire il contatto umano alla freddezza di una intelligenza artificiale.

Ad aver sperimentato una interazione smartphone-TV in modo regolare sono soltanto il 14% degli intervistati, con un 42% che dice di aver provato (un 7% in più rispetto al 2018). Sono un 44%, invece, quelli che non hanno mai sperimentato la cosa, in calo del 10% rispetto allo scorso anno.

Se si guarda alla sharing mobility e alla possibilità di accedervi da smartphone, appena il 6% degli italiani dice di usare il proprio telefono per condividere un mezzo di trasporto con regolarità, mentre un 29% lo ha solo provato (in aumento dell’8% dall’anno scorso). Un 65%, in calo rispetto allo scorso anno, invece, la percentuale di quelli che non hanno mai provato, sebbene un 36% si dica interessato.

Nonostante gli intervistati associno a IoT il termine elettrodomestico, a fruire regolarmente di oggetti di domotica sono l’11%, a cui si somma un 31% che dichiara di aver provato (in aumento del 7% rispetto al 2018). Tra gli “sperimentatori” il 44% dice di sentirsi completamente a proprio agio, mentre un 12% non è soddisfatto. A non aver provato nessun apparecchio di casa connesso a Internet il 58% degli italiani, nonostante la quasi totalità (il 56%) si dichiari interessato. A frenare i consumatori in questo, come in altri casi, le difficoltà di utilizzo e la paura. Paura per la sicurezza domestica o per il fatto che gli elettrodomestici si attivino da soli mentre si è fuori casa.

Se si guarda a un’altra possibile e interessante applicazione, come il mobile contactless, anche in questo si registrano numeri bassi: un 13% degli utenti dice di usarlo regolarmente, un 31% lo ha sperimentato e un 56% (in calo del 5% rispetto al 2018) non lo ha mai provato.

Nemmeno la fruizione culturale da smartphone risulta, secondo la ricerca, così praticata: solo un 6% degli italiani usa il telefono regolarmente per fare questo; un 42% afferma di aver provato e un 52%, ovvero più della metà, non si è mai avventurato in questa cosa, benché interessato (48%).

 

Facebook Comments

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here