Il World Energy Transitions Outlook: Il percorso e Il ruolo del Digitale

Nel percorso di transizione del sistema energetico previsto dagli accordi di Parigi, non si è ancora fatto abbastanza. Un’inversione di marcia è però ancora possibile, e le tecnologie rappresentano, in questa direzione, lo strumento più importante

Immagine distribuita da Pixabay

Il World Energy Transitions Outlook è un rapporto dell’IRENA (International Renewable Energy Agency) che si occupa di delineare il percorso di transizione del sistema energetico previsto dagli accordi di Parigi. A guidare l’ampia analisi, che guarda ai diversi aspetti connessi ai temi della transizione energetica, sono da una parte gli obiettivi di mantenere l’aumento della temperatura sotto gli 1.5° e dall’altra quello di raggiungere le zero emissioni nette entro la metà del secolo attraverso l’utilizzo delle tecnologie. Tema, quest’ultimo, di grande importanza per noi di Tech Economy 2030.

Lo scenario in cui ci si muove è molto chiaro: da quando sono stati firmati gli accordi di Parigi ad ora non si è fatto abbastanza, e continuando in questa direzione non saremo in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati. Ma un’inversione di marcia è ancora possibile, e il rapporto su questo è molto chiaro.

L’impiego delle tecnologie è lo strumento più importante in questo percorso, in quanto rende la transizione non solo fattibile, ma anche sostenibile. Nel rapporto vengono menzionati cinque ambiti in cui le tecnologie sono necessarie per raggiungere obiettivi prefissati:

  1. stabilizzare la domanda di energia attraverso l’efficienza energetica e l’economia circolare mantenendo la crescita economica;
  2. arrivare ad avere sistemi di alimentazione decarbonizzati attraverso le energie rinnovabili;
  3. aumentare l’utilizzo dell’energia elettrica negli edifici, nei trasporti e nell’industria;
  4. espandere la produzione dell’idrogeno verde e dei combustibili sintetici per generare un’elettrificazione indiretta;
  5. utilizzare la biomassa proveniente da fonti sostenibili in sostituzione dei combustibili ad alta densità energetica.

L’impiego delle tecnologie è lo strumento più importante nel percorso di transizione energetica, in quanto rende la transizione non solo fattibile, ma anche sostenibile

È chiaro, quindi, che bisogna promuovere un sistema energetico basato sull’elettricità prodotta da fonti rinnovabili e tale sistema, secondo il World Energy Transitions Outlook, può arrivare a soddisfare addirittura il 90% del fabbisogno di elettricità mondiale. L’energia solare sarà la principale fonte d’energia entro il 2050, insieme all’eolico offshore e all’energia idroelettrica.

Ma per raggiungere la transizione energetica c’è bisogno di aumentare significativamente gli investimenti. Infatti, se ora si investono circa 115 miliardi all’anno per l’energia solare, nei prossimi anni ne dovranno essere investiti circa 237; se per l’energia eolica offshore se ne investono 18 ogni anno, se ne dovranno investire 177; stesso discorso per l’energia idroelettrica per la quale ora sono allocati circa 22 miliardi l’anno, che dovranno arrivare ad 85.

Come si colloca il digitale all’interno del percorso?

Nel rapporto dell’IRENA l’innovazione è parte fondamentale del processo di transizione del sistema energetico: quando si parla di innovazione in materia di energie rinnovabili, la digitalizzazione e la blockchain vengono inserite tra le tecnologie abilitanti all’interno di un framework che delinea con forza il loro ruolo nell’ambito delle strategie di transizione energetica.

Fonte: World Energy Transitions Outlook – IRENA

Il senso del framework è che non può avvenire una transizione energetica se non si integrano tra loro i vari strumenti a disposizione. Quando abbiamo parlato del rapporto tra l’impronta carbonica della blockchain e il suo impiego per la decarbonizzazione, abbiamo mostrato come questa tecnologia di fatto abiliti – ad esempio – il trading di energia solare peer-to-peer. Ciò, però, presuppone anche un investimento a monte in pannelli solari, un sistema di conservazione (storage) in grado di immagazzinare l’energia prodotta, una responsabilizzazione dei consumatori sul tema e il funzionamento di un sistema decentralizzato.

L’innovazione è parte fondamentale del processo di transizione del sistema energetico: quando si parla di innovazione in materia di energie rinnovabili, la digitalizzazione e la blockchain vengono inserite tra le tecnologie abilitanti

Proprio a tal proposito l’IRENA, nel 2019, ha pubblicato altri rapporti sulle tecnologie digitali ed il loro impiego per la transizione del sistema energetico. Sull’IoT, si evidenzia come possa abilitare la raccolta e l’elaborazione dei dati nell’intera infrastruttura del sistema di alimentazione e consentire l’accesso da parchi eolici, parchi solari o centrali idroelettriche anche remoti e in tempo reale. L’Intelligenza Artificiale e i Big Data possono essere impiegati per stimare, in base alla domanda, la corretta quantità di energia da produrre riducendo gli sprechi di oltre il 30%. La stessa Blockchain consentirebbe di ridurre i costi delle transazioni di energia, migliorare la trasparenza del sistema, renderlo più sicuro e favorire l’ingresso di nuovi attori grazie proprio alla decentralizzazione.

Il World Energy Transitions Outlook chiarisce il ruolo del digitale come elemento fondamentale di un sistema in cui tutti gli elementi sono interdipendenti tra loro, così che ognuno di essi, combinato agli altri, sia in grado di generare valore abilitando i vari processi di efficientamento del sistema energetico. Il digitale è quindi un elemento imprescindibile per la transizione energetica: il World Energy Transitions Outlook, oltre a fornire un quadro dello stato dell’arte della transizione energetica, focalizza chiaramente l’attenzione sulla dimensione sistemica del digitale, rispetto alla quale le singole tecnologie sono tanto più utili quanto più adottate in combinazione, sfruttando così una logica di ecosistema che fa del digitale un elemento centrale per la produzione e il consumo di energia rinnovabile tanto a livello industriale ed infrastrutturale, quanto a livello di consumatore.

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