L’innovazione per la rivoluzione sostenibile nell’Agrifood

L’innovazione giocherà un ruolo decisivo per l’Agrifood del futuro, nel ripensare le attività in un’ottica più sostenibile e per renderlo ancora più produttivo: quale potenziale hanno le startup in questa direzione?

Immagine distribuita da Rawpixel con licenza CC0

Consumo e produzione responsabile, gestione sostenibile e intelligente delle risorse, riduzione degli sprechi con soluzioni di economia circolare: la sostenibilità nel settore dell’Agrifood, sotto tutti i punti di vista, passa e passerà sempre di più attraverso l’innovazione.

Digitalizzazione e tecnologie, infatti, svolgono un ruolo decisivo nel ripensare il settore in un’ottica più sostenibile, rendendolo però, allo stesso tempo, maggiormente produttivo. E questo è un tema di rilevanza assolutamente centrale per il raggiungimento dello sviluppo sostenibile, considerando il fatto che – come sottolineato tempo fa sul canale Agrifood Evolutionle stime indicano che gli agricoltori, entro la metà del secolo, dovranno nutrire circa 9,7 miliardi di persone, con un aumento della produttività richiesto del 50%.

In funzione di questo complesso ripensamento sostenibile, però, l’innovazione avanza e può contare, come in altri ambiti, sul potenziale delle startup. Abbiamo già visto su Tech Economy 2030 come queste realtà siano infatti in grado di portare nuove soluzioni che guardino in modo innovativo alla sostenibilità nei più diversi settori, dal Cleantech al turismo sostenibile e, anche in questo campo, le soluzioni non mancano. A dimostrarlo sono i dati dell’Osservatorio Food Sustainability della School of Management del Politecnico di Milano, che evidenzia come dal 2016 al 2020 siano nate 1.808 startup agrifood sostenibili a livello internazionale, il 56% in più delle 1.158 dello scorso anno e il 25% del totale delle startup dell’agroalimentare. Guardando all’Italia, le startup sostenibili sono 22 sulle 76 nuove imprese agrifood rilevate (29%), ma con un mercato in crescita – 15 startup sostenibili in più – rispetto al 2019.

Per un’agricoltura più efficiente e sostenibile

Se per lo sviluppo sostenibile quello agroalimentare rappresenta un settore assolutamente fondamentale, e l’innovazione – in questo come in moltissimi campi – può realmente fare la differenza in questa direzione, questi numeri in crescita, a livello internazionale, lasciano sicuramente ben sperare.

D’altra parte, soltanto guardando agli SDG, risulta subito evidente come molti di essi siano strettamente legati all’attività agricola. L’obiettivo 12, per esempio, ovvero quello del consumo e produzione responsabili. Quale contributo può arrivare, in questo senso, dalle startup? Guardando al nostro Paese, un esempio virtuoso è sicuramente quello di Sfera Agricola, una startup nata nel 2016 che produce ortaggi in una innovativa serra idroponica: una serra attiva, in grado di adattare il proprio clima in tempo reale per favorire la crescita degli ortaggi sempre nelle condizioni ideali. Una grande attenzione viene posta inoltre sul consumo delle risorse idriche, attraverso il recupero delle acque piovane e il ciclo di coltivazione chiuso che le consentono di accumulare l’acqua nei mesi piovosi e di utilizzarla nei periodi di siccità, risparmiandone fino al 90% rispetto alle coltivazioni su suolo. Un aspetto fondamentale, questo, considerando l’importanza di questa risorsa che, secondo le stime, vede ogni giorno sprechi di oltre 45 milioni di metri cubi a livello globale.

L’innovazione, in questo ambito, ha poi il potenziale non solo per rendere l’attività produttiva più sostenibile dal punto di vista ambientale, ma anche più resistente di fronte alle complessità: un tema importante e reso particolarmente evidente dalla pandemia, che ha portato a maggiori difficoltà, ad esempio, nella disponibilità del lavoro manuale sui campi. Per questo obiettivo, la startup Muddy Machines sta sviluppando una nuova generazione di robot autonomi per aiutare i coltivatori nella gestione di colture ad alta intensità di lavoro, in grado di operare in “sciami”, e quindi resistenti rispetto a singoli guasti, e in qualsiasi condizione atmosferica. Attraverso il machine learning, le macchine possono rilevare, monitorare ed effettuare il raccolto, e l’Intelligenza artificiale è inoltre in grado di rilevare la maturità delle colture per prevedere i futuri raccolti. Un buon esempio, questo, di come l’innovazione possa dare il proprio contributo in funzione di un’agricoltura del futuro che sia, oltre che più sostenibile, anche più produttiva, e quindi maggiormente resistente di fronte alle possibili difficoltà.

Nel produrre di più, produrre meglio in termini di sostenibilità comporta anche la necessità di abbattere le emissioni di CO2 derivanti dalle attività: un obiettivo fondamentale, considerando che i sistemi alimentari di tutto il mondo sono responsabili di oltre un terzo delle emissioni mondiali di gas a effetto serra di origine antropica – secondo uno studio riferito al 2015 –, delle quali circa due terzi provengono dal settore delle attività di uso del suolo, tra cui l’agricoltura. In questa direzione, la startup Arborea ha sviluppato un innovativo sistema di coltivazione, la BioSolar Leaf, che all’interno di pannelli sfrutta la fotosintesi naturale e, grazie alla luce solare, facilita la crescita di piante microscopiche per la produzione di ingredienti alimentari sani, generando nel contempo ossigeno respirabile e catturando grandi quantità di CO2: la tecnologia consente, quindi, da una parte la coltivazione potenzialmente su qualsiasi superficie, come terreni aridi o tetti, e dall’altra contribuisce attivamente al contrasto al cambiamento climatico, attraverso l’abbattimento dell’anidride carbonica.

Insomma, la tecnologia consente di ridisegnare il settore in un’ottica migliorativa, e questi esempi lo dimostrano. Startup dal grande potenziale trasformativo, che attraverso l’innovazione propongono nuovi modi per incrementare la produttività delle attività con uno sguardo attento al rispetto dell’ambiente e delle sue risorse. Due obiettivi che devono andare di pari passo, e per il quale raggiungimento realtà innovative come le startup possono ricoprire un ruolo fondamentale, ponendo le basi per un Agrifood del futuro più efficiente, produttivo e sostenibile.

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