Piano Impresa 4.0: quali prospettive con la Legge di Bilancio?

Disegno di Legge di Bilancio alla mano, quali sono le misure del Piano Impresa 4.0 che il Governo ha riconfermato? Quali ha ridotto? Quali nuove strategie intende mettere in campo a sostegno dell’innovazione e della trasformazione digitale?

Prorogato l’iperammortamento

In primo luogo, la Legge di Bilancio prevede, all’art. 10, una Proroga e rimodulazione della disciplina di maggiorazione dell’ammortamento (Iperammortamento): la disposizione, infatti, prevede ripropone la misura, seppur con alcune modifiche, delle agevolazioni riguardanti gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi e immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale in chiave Industria 4.0. Viene introdotta una modulazione delle agevolazioni in misura decrescente, che va favorire le PMI, mentre scompare il superammortamento (la deduzione extracontabile del 40% per gli investimenti in beni strumentali nuovi, impianti e macchinari effettuati da tutti i titolari di reddito d’impresa (lavoratori autonomi compresi). La disposizione prevede che la maggiorazione del costo si applichi:

  • nella misura del 150 % per investimenti fino a 2,5 mln di euro;
  • nella misura del 100 % per investimenti compresi tra 2,5 e 10 mln di euro;
  • nella misura del 50% per investimenti compresi tra 10 e 20 mln di euro.

Si allungano, inoltre, i tempi: gli investimenti agevolabili devono essere effettuati entro il 31 dicembre 2019, ovvero entro il 31 dicembre 2020 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2019 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione. Infine, l’esclusione degli investimenti oltre i 20 milioni di euro fa scendere la platea degli importi agevolabili da 12 a 10 miliardi. E, considerando lo stop al superammortamento, la spesa per lo Stato scende nel primo anno da 903 a 368 milioni di euro.

Mini IRES al 15% e credito di imposta per ricerca e sviluppo rimodulato

A parziale compensazione del superammortamento compare la mini IRES per le imprese che investono in nuovi impianti o in beni strumentali e per quelle che assumono nuovo personale. L’aliquota scende dal 24 al 15% sugli utili accantonati a riserve diverse da quelle di utili non disponibili e destinati a: nuovi impianti nel territorio dello Stato, completamento di opere sospese, ampliamento, riattivazione, ammodernamento di impianti esistenti, acquisto di beni strumentali materiali nuovi, anche mediante contratti di locazione finanziaria, destinati a strutture situate nel territorio dello Stato.

Riduzioni anche, all’art 13, del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo: si riduce, a partire dal 2019, l’aliquota di agevolazione dal 50% al 25%, prevedendo che, per alcune tipologie di spese, tale aliquota sia maggiorata al 50%. Inoltre, a partire dal 2019, viene ridotto anche il beneficio massimo concedibile per singola impresa da 20 a 10 milioni di euro.

Quali misure per la formazione e lo sviluppo di competenze digitali?

Non rinnovato, invece, il credito d’imposta per la formazione 4.0, ma introduce un contributo a fondo perduto per agevolare l’inserimento nelle PMI dei il manager per l’innovazione. In particolare, la misura introduce un contributo a fondo perduto sotto forma di voucher per l’acquisizione di competenze professionali di supporto alle imprese che intendono investire in innovazione e tecnologie digitali. L’agevolazione è corrisposta alle piccole e medie imprese, nonché alle reti di imprese che hanno assunto risorse manageriali per favorire processi di digitalizzazione e riorganizzazione aziendale. L’ammontare del voucher è definito nella misura massima di 40.000 euro su base annua, incrementata a 80.000 euro per le reti di impresa. Istituzione di un Fondo con una dotazione pari a 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020, 2021, che rappresenta un limite di spesa.

Rinnovata la Nuova Sabatini: nuove misure a sostegno di Made in Italy e Venture Capitale

In Disegno di Legge di Bilancio, infine, rinnova la Nuova Sabatini, il regime di aiuto per agevolare l’accesso al credito delle PMI per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature. Il Disegno di Legge di bilancio, all’articolo 19, dispone il rifinanziamento con uno stanziamento di 48 milioni di euro per l’anno 2019, di 96 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023 e di 48 milioni di euro per l’anno 2024. Prevede, inoltre, potenziamento del Piano straordinario per la promozione del Made in Italy, l’istituzione di un Fondo finalizzato all’erogazione dei contributi alle imprese che partecipano alla realizzazione dell’Importante Progetto di Interesse Comune Europeo (IPCEI) sulla microelettronica, la creazione di un Fondo per il sostegno al Venture Capital e per interventi volti a favorire lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di Intelligenza Artificiale, Blockchain e Internet of Things (dotazione di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021 e successivo regolamento di attuazione e organismo competente).

Cosa ne pensano le imprese?

E se ci sono commenti positivi per le misure a supporto delle PMI, che sembrerebbero essere favorite dalle nuove misure, imprenditori e sindacati denunciano la mancanza di una visione strategica e sono contrari all’eliminazione delle agevolazioni sulla formazione 4.0 (da inserire, secondo le loro proposte, nella mini IRES), pur se compensati dalla introduzione del manager dell’innovazione.

Inoltre, i giudici della Corte dei Conti, a conclusione della Relazione sulle misure per il sostegno alla competitività delle imprese contenuto nel dl Beni Strumentali, hanno invitato il Mise “ad adottare le misure idonee a superare le criticità rilevate” e a “proseguire nel percorso di reingegnerizzazione e informatizzazione delle procedure”.

Disegno di legge di Bilancio

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