Sostenibilità Digitale a scuola: la Viceministra Anna Ascani sottoscrive il Manifesto

Ripartire dall’Istruzione. Per questo per noi è stato importante riavviare la campagna di sottoscrizioni del Manifesto per la Sostenibilità Digitale con la firma della Viceministra all’istruzione Anna Ascani, che ringrazio per la sensibilità che ha dimostrato per questo tema“. Stefano Epifani, presidente del Digital Transformation Institute commenta in questo modo la sottoscrizione del manifesto da parte della deputata Ascani, che segue la prima firma apposta dalla Ministra per l’Innovazione Paola Pisano, prima dell’emergenza coronavirus.

Ripartire da quell’istruzione – continua Epifani – troppo spesso, in sostanza, messa in secondo piano rispetto a temi più attraenti ma che invece rappresenta la vera chiave con la quale aprire le porte del nostro futuro”.

Perché la Sostenibilità Digitale a scuola?

Già il primo punto del Manifesto, “La trasformazione digitale non impatta solo sui processi cambiando il modo in cui si fanno le cose. Tocca la loro natura profonda, ridefinendone il senso”, soprattutto in questo periodo di emergenza da coronavirus con la didattica a distanza, ha dimostrato quanto il digitale possa modellare il senso della didattica e quanto possa (e debba) diventare strumento utile a produrre impatti positivi sulla società.

La tecnologia e il digitale possono essere nostri alleati, se usati in maniera corretta, per affrontare le sfide del nostro tempo” ha commentato l’onorevole Anna Ascani. “Questa epidemia ce l’ha dimostrato concretamente: la didattica a distanza, praticata attraverso dispositivi tecnologici e piattaforme online, è stata fondamentale per continuare a garantire il diritto allo studio a bambini e ragazzi bloccati in casa in queste settimane di sospensione dell’attività didattica in presenza. Per servirci al meglio di queste nuove risorse, però, è importante utilizzarle consapevolmente. La scuola ha un ruolo centrale da questo punto di vista. È lì che gli studenti hanno l’opportunità di sviluppare competenze di cittadinanza digitale, per passare da fruitori passivi a gestori responsabili di mezzi che offrono infinite opportunità. Ho firmato volentieri questo Manifesto, per il quale vi ringrazio, perché pone l’accento sulla sostenibilità e dice che non c’è progresso che non passi dalla conoscenza e dall’educazione”.

Come far entrare la Sostenibilità nelle scuole e nelle università?

Sostenibilità Digitale nella scuola – specifica Stefano Epifani – vuol dire almeno cose:  significa aprire una riflessione concreta su cosa voglia dire utilizzare la didattica nella scuola e nell’Università, evidenziando come – lo abbiamo fatto anche con Alberto Marinelli nel nostro documento di proposte per la fase due – a contesti diversi si debba rispondere con soluzioni diverse. Dalle elementari all’Università la tecnologia ha un ruolo fondamentale, ma sempre distintivo in relazione alle caratteristiche del target al quale ci si rivolge. In tal senso non esiste “la scuola” intesa come un unicum, ma un sistema complesso di mondi diversi ai quali guardare con obiettivi e metodi diversi. Significa, poi, proporsi – in un momento in cui il digitale gode di una rinnovata e malintesa centralità (rinnovata a causa del Coronavirus, malintesa perché qualcuno ritiene che il fatto che le persone utilizzino la rete equivalga al atto che siano consapevoli di ciò che stanno facendo) – di sviluppare percorsi che introducano i concetti di sostenibilità e di digitale sin dai primi gradi dell’istruzione, perché i nostri giovani, finalmente, comprendano le complesse e dinamiche relazioni tra questi due elementi ed il mondo che contribuiranno a costruire. È questa l’unica strada per spostare il nostro Paese dalle ultime posizioni delle classifiche internazionali“.

Tra le iniziative del Digital Transformation Institute rivolte alle scuole e finalizzate a costruire processi di consapevolezza digiale negli studenti il progetto “ROLS, Rompiamo le scatole”, promosso insieme ad Aci Informatica e che vuole rispondere alla chiamata a raccolta lanciata da Luca Attias, commissario straordinario del Governo per l’attuazione dell’agenda digitale, e Guido Scorza, responsabile degli affari regolamentari del Team di trasformazione digitale, con l’iniziativa Repubblica Digitale. Il progetto, partito con una prima esperienza pilota, prevede la realizzazione di laboratori pratici, rivolti agli studenti delle classi quarte e quinte superiori nell’ambito delle attività previste nel contesto dell’alternanza scuola-lavoro, il cui modello prevede un approccio scalabile, che consenta nel tempo e con il susseguirsi di nuove edizioni di ampliarsi con altri temi da trattare.

 

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