Le potenzialità delle Cleantech per la decarbonizzazione: nasce ZERO, l’acceleratore di startup in collaborazione con Eni

Nasce ZERO, il nuovo Acceleratore di startup in ambito Cleantech, in collaborazione con importanti player finanziari ed industriali tra i quali Eni, con la propria scuola d’impresa Joule. Una virtuosa iniziativa, che guarda al potenziale delle startup Cleantech per affrontare le sfide per la decarbonizzazione

Ridurre le emissioni, minimizzare l’impatto carbonico derivante dai processi produttivi, ottimizzare il ciclo delle risorse in un’ottica sempre più circolare e velocizzare i processi di transizione energetica. Solo alcune delle principali sfide da affrontare per favorire il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti da Agenda 2030.

Tra queste – per avere un’idea della portata trasformativa – sono molti gli studi che dimostrano, ad esempio, come il contributo dell’economia circolare possa essere decisivo nella transizione alla neutralità climatica: basti pensare che raddoppiando l’attuale tasso di circolarità si riuscirebbero a tagliare, a livello globale, ben 22,8 miliardi di tonnellate di gas serra.

Una trasformazione non semplice, ma che può però contare sul sempre più importante sostegno fornito dalle tecnologie digitali. Una consapevolezza, questa, che sembra aver avuto una decisa accelerazione soprattutto nel contesto dell’emergenza sanitaria: sono sempre di più in Italia le aziende che, infatti, considerano le tecnologie come fondamentali abilitatori della sostenibilità.

Quale ruolo per le Cleantech

In questa direzione, quando si parla di Cleantech – letteralmente, tecnologie pulite –, si intendono tutti quei prodotti, servizi e tecnologie utili per ridurre gli impatti ambientali negativi, aumentando l’efficienza energetica o l’utilizzo sostenibile delle risorse.

Un settore quindi strategico, e soprattutto, nonostante le difficoltà economiche causate dalla pandemia, in crescita. Infatti, stando ai dati forniti da BloombergNEF – BNEF –, nel 2020, a livello globale, c’è stato un investimento record di 501,3 miliardi di dollari per la decarbonizzazione, con un incremento del 9% rispetto al 2019. Investimenti che hanno riguardato, in particolare, la generazione di energia pulita e il trasporto elettrico, così come l’idrogeno e i sistemi CCS (Carbon Capture and Storage): questi ultimi però, come osserva BNEF, avrebbero bisogno di maggiori investimenti.

Nella classifica dei più virtuosi, la Cina occupa il secondo posto con un investimento nel 2020 di 134,8 miliardi di dollari, seguita dagli Stati Uniti, il cui investimento nello stesso anno è stato pari a 85,3 miliardi. Ma in testa a questa classifica c’è proprio l’Europa, che rappresenta quindi la più ampia fetta degli investimenti globali, pari a 166,2 miliardi, in crescita del 67%.

Il potenziale delle startup

Se la strada intrapresa nell’ultimo anno sembra essere quella giusta, i prossimi anni saranno certamente fondamentali per consolidare questo trend. Anche dal punto di vista dell’innovazione tecnologica. E proprio da quest’ultimo punto di vista, a trainare questo processo che deve e dovrà sempre di più guardare a diversi modi per affrontare le sfide per la sostenibilità, un ruolo fondamentale potrà essere ricoperto dalle startup: realtà per le quali l’innovazione si può dire insita nella loro stessa natura.

In Europa, infatti, non mancano di certo queste realtà che, in particolare nel settore Cleantech, sembrano avere un enorme potenziale. Per fare qualche esempio, in Germania c’è ecoligo, una startup che finanzia progetti solari per le aziende dei mercati emergenti, attraverso una piattaforma di crowdfunding: in questo modo facilita per le aziende l’adozione di comportamenti sostenibili, andando a ridurre allo stesso tempo i costi energetici. Un approccio innovativo che, quindi, sfrutta le potenzialità del digitale per facilitare e velocizzare la lotta ai cambiamenti climatici.

Altro esempio virtuoso è quello di Sono Motors, con il suo obiettivo di realizzare una mobilità libera dai combustibili fossili. In questa direzione, un ampio di team di ingegneri, designer, tecnici ed esperti di settore stanno realizzando un’auto elettrica dal potenziale rivoluzionario, Sion, che grazie alla presenza di più di 248 celle solari perfettamente integrate può aggiungere fino a 245 chilometri di autonomia alla settimana alla batteria, sfruttando la forza del sole.

Insomma: alcuni esempi che rendono bene l’idea di come soluzioni innovative di questo tipo possano contribuire a tracciare la strada per il raggiungimento degli obiettivi per la decarbonizzazione, e soprattutto potenzialmente applicabili su larga scala.

Una grande opportunità in Italia

L’Italia non resta a guardare, e per sfruttare – e abilitare – le potenzialità di queste realtà innovative, quella messa in campo da Cassa Depositi e Prestiti è senza dubbio una delle migliori opportunità alle quali guardare.

ZERO, questo il nome del nuovo Acceleratore di startup in ambito Cleantech, è il frutto della collaborazione con importanti player finanziari ed industriali come Acea, Maire Tecnimont, Microsoft Italia ed Eni: quest’ultima come main partner dell’iniziativa, attraverso la propria Scuola d’Impresa Joule, nata per promuovere l’imprenditorialità innovativa e sostenibile, e della quale abbiamo già avuto modo di parlare qui su Tech Economy 2030. Il programma di accelerazione sarà gestito da LVenture Group e da Elis, che investiranno insieme a CDP Venture Capital Sgr nelle startup che verranno selezionate.

Con una dotazione iniziale di 4,6 milioni di euro, ai quali seguiranno ulteriori 1,8 milioni per i successivi follow-on post-accelerazione, l’obiettivo dell’iniziativa è quello di supportare in 3 anni la crescita di 30 startup e PMI innovative italiane e le realtà internazionali che desiderano sviluppare il proprio business aprendo una sede operativa in Italia.

In questo senso, secondo criteri legati al potenziale di crescita e alle capacità di affrontare le sfide tecnologiche del settore, saranno selezionale le migliori startup e PMI innovative che sviluppano progetti e soluzioni tecnologiche per minimizzare l’impatto carbonico, agevolare la riduzione delle emissioni, ottimizzare il ciclo dei rifiuti, velocizzare i processi di transizione energetica e favorire l’economia circolare.

Un’iniziativa virtuosa, insomma, per mettere in campo alcune delle migliori idee per affrontare le principali sfide volte a raggiungere i sempre più centrali obiettivi per la decarbonizzazione. Con la consapevolezza che l’innovazione e le tecnologie digitali, come detto, dovranno diventare sempre di più strumenti abilitanti per la sostenibilità.

 

In collaborazione con Eni

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