Vantaggi e sfide della digitalizzazione del settore agricolo europeo

Il settore agricolo sarà in grado di diventare più competitivo ed efficiente grazie alle nuove tecnologie digitali che garantiscono un aumento della sostenibilità insieme ad una diminuzione di sprechi. Una trasformazione digitale dell'agricoltura in grado di sostenere e migliorare piccole e medie imprese apportando indubbi vantaggi sia dal punto di vista economico che ambientale

Immagine distribuita da Buonsenso Faenza

Le nuove tecnologie digitali applicate al settore agricolo europeo sono oggi uno strumento necessario per rendere l’agricoltura più efficiente, sostenibile e competitiva. L’intelligenza artificiale (AI), la robotica, l’Internet of Things (IoT), l’Edge Computing, il 5G, la blockchain e il super computing, sono solo alcune delle tecnologie dalle enormi potenzialità, che possono consentire una trasformazione digitale dell’agricoltura.

Ad esempio, l’IoT è un valido supporto per gli agricoltori nel prendere le decisioni migliori, tramite sensori che raccolgono dati ambientali e di macchina. Questo consente di aiutarli a migliorare ogni aspetto del loro lavoro, come la coltivazione delle colture e il monitoraggio del bestiame. Ecco perché, quando si combinano i dati IoT in tempo reale con dati geo-spaziali accurati, si può parlare di una vera e propria “agricoltura di precisione”, che ottimizza qualità e produttività, riducendo gli sprechi e aumentando l’efficienza e la sostenibilità.

Questo migliorerà sicuramente le condizioni di lavoro degli agricoltori, porterà più trasparenza lungo la catena di approvvigionamento, facilitando la cooperazione. Gli agricoltori potranno così affrontare meglio le note incertezze del settore, legate alle condizioni meteorologiche e alla volatilità dei prezzi e del reddito. Infatti molti lavoratori agricoli oggi lavorano solo a tempo parziale o sono lavoratori autonomi, e il sistema si basa principalmente su contratti temporanei per lavoratori stagionali. Il settore deve quindi affrontare diverse sfide, legate all’invecchiamento della forza lavoro e all’inserimento di nuovo personale con competenze di alto livello.

Non mancano tuttavia fattori limitanti, come i problemi di connettività, di interoperabilità del sistema, scarsa capacità degli agricoltori a usare le tecnologie, riluttanza a condividere i dati, e ancora poca consapevolezza dei loro reali benefici. L’interoperabilità tra le piattaforme digitali esistenti è un altro aspetto essenziale che deve essere affrontato, in quanto ci sono troppe piattaforme che supportano diversi ecosistemi.

Inoltre, oggi esistono già numerose applicazioni digitali legate all’agricoltura, ma non sono fornite in forma aggregata, non consentendo alcun flusso di dati tra esse. Per questo motivo attualmente esiste una disponibilità limitata di analisi dei reali costi-benefici sull’impiego di queste applicazioni. A questo scopo sono stati avviati dei progetti pilota europei su larga scala, al fine di dimostrare i vantaggi degli strumenti digitali applicati negli scenari reali delle aziende agricole.

Come i “digital twins”, che potrebbero essere utilizzati per consentire una trasformazione verde interoperabile in agricoltura. Impiegare “gemelli digitali” nelle aziende agricole significa creare rappresentazioni virtuali di campi, animali o macchinari, che possono essere migliorati sfruttando i dati provenienti da sensori e telecamere sul territorio, utilizzando Cloud, Edge, AI e IoT. Questo permetterà un utilizzo ottimizzato dell’acqua, lo spandimento corretto delle sementi e dei fertilizzanti o la riduzione dell’uso di pesticidi.

La trasformazione digitale dell’agricoltura sosterrà sicuramente gli agricoltori e offrirà quindi grandi opportunità alle piccole-medie imprese innovative, ma come in altri settori e in tutta la società, può comportare il rischio di un divario digitale. Per esempio, tra aziende collegate e quelle sconnesse e tra quelle economicamente piccole e quelle grandi. La trasformazione digitale dell’agricoltura porterà comunque indubbi vantaggi, non solo dal punto di vista economico con guadagni maggiori, ma anche soprattutto ambientale, aiutando gli agricoltori ad essere più sostenibili e più competitivi.

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