Con la startup agritech Elaisian entriamo in uliveto e in vigna: fondata nel 2016 a Roma da Damiano Angelici e Giovanni Di Mambro per promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo tramite lo sviluppo di servizi per la digitalizzazione, si focalizza su un sistema di supporto alle decisioni (DSS) al fine di prevenire le malattie dell’olivo e della vite, ottimizzando i processi di coltivazione.
Vignoli, CEO di Claudio Vignoli Group, consulente nel settore oleario, entra nel dettaglio delle attività: «Il gruppo affianca i produttori di olio di oliva sia nella parte commerciale, sia nella ricerca delle più innovative soluzioni tecnologiche, a migliorare la produttività degli oliveti. In quest’ottica fa parte del Gruppo Vignoli anche Elaisian, azienda che offre soluzioni integrate di smart farming dedicate a uliveti, vigneti e frutteti. Nello specifico, le stazioni meteo proposte monitorano in tempo reale i dati climatici dei campi e ottimizzano così la giornata lavorativa, segnalando in particolare quando è meglio intervenire con i trattamenti. Le rilevazioni, infatti, permettono di scoprire in anticipo la presenza di agenti patogeni e di ottimizzare i trattamenti, praticandoli solo quando effettivamente è necessario, con una notevole riduzione di costi e di impatto sull’ambiente».
Chi si rivolge a voi? Risponde Giovanni Di Mambro, co-founder di Elaisian: «La startup è pensata per qualsiasi tipologia di agricoltore, azienda agricola, cooperativa; infatti abbiamo dei pacchetti basati sulla dimensione degli ettari da monitorare. Ciò permette di poter digitalizzare ogni tipo di agricoltore, dall’hobbista alla multinazionale».
Quali strumenti fanno parte del vostro quotidiano e quali sono, dati alla mano, i più richiesti e più efficaci? «Il supporto alle decisioni (DSS) per prevenire le malattie di uliveti e vigneti – spiega Di Mambro – da una parte prevede l’installazione di una stazione agrometeo, che monitora il microclima di ogni uliveto/vigneto. Dall’altra, con degli algoritmi proprietari basati su ricerche agronomiche, si generano come risultati alert e report che vengono inviati alle aziende agricole, i quali permettono di prevenire la presenza di patogeni con una settimana di anticipo e capire se fare un trattamento o meno. Ogni utente ha un account/gestionale/app, dove può monitorare h24 i propri campi, ovunque si trovi, e ricevere tutte le segnalazioni. Le più gravi, ovvero gli alert, vengono inviati anche via SMS. Come benefici parliamo di un 20% di risparmio sui trattamenti, incremento della qualità e della quantità della produzione, riduzione dell’impatto ambientale».
Quali zone d’Italia hanno accolto ed applicato con maggior interesse l’agritech? Secondo Vignoli, la vera discriminante è la connettività delle aziende e dell’area dove esse sono situate: «Generalmente, il fattore connettività diventa fondamentale per poter innovare. E quindi, il fattore che differenzia le aziende agricole non è solo la loro dimensione, ma le infrastrutture presenti nella zona. Una buona connettività, infatti, è la premessa per facilitare il passaggio delle aziende allo smart farming o agricoltura 4.0».
Eticamente, quali sono le linee-guida a cui risponde questo tipo di attività, ad esempio la compatibilità con alcuni degli obiettivi dell’Agenda 2030? «Elaisian – afferma Di Mambro – rispecchia quattro punti dell’Agenda 2030, tra cui il 9 (innovazione), 12 (produzione responsabile), 13 (lotta al cambiamento climatico), 15 (vita sulla terra). Il tema sostenibilità è alla base della nascita della nostra azienda: siamo partiti come risposta ai danni del cambiamento climatico sull’agricoltura. L’obiettivo è quello di coinvolgere da qui al 2030 quante più aziende agricole e agricoltori nell’utilizzo del nostro strumento, per aiutarli a gestire sia la rivoluzione climatica, che la trasformazione digitale».
Sostenibilità: quanto e come l’agritech incide e aiuta? Per Vignoli, «un sistema di precisione ai fini della produzione può avere un impatto fino al 20% nella riduzione dei costi, a seconda dell’estensione dell’azienda. Mentre i costi vengono ridotti, l’attività di precisione consente di aumentare la resa riuscendo, quindi, con un impiego minore di risorse, sia a produrre maggiori quantità, sia ad avere un impatto positivo anche sulla qualità. Oggi, di fronte ai cambiamenti climatici che – soprattutto per colture come l’olivo o la vite – stanno drammaticamente inficiando sulla produttività, le tecnologie di precisione, che aiutano a tradurre i dati climatici e le previsioni in suggerimenti per gestire la potatura, i trattamenti, la raccolta o la semina di colture di copertura tra gli olivi, sono l’unica soluzione per contrastare il drammatico calo produttivo. E possono diventare una risorsa insostituibile, applicabile non solo in larga scala, ma anche nei piccoli appezzamenti di terra, in contesti a conduzione famigliare. Adesso, grazie al credito d’imposta, l’accesso all’innovazione tecnologica è potenzialmente uguale sia per le grandi aziende sia per quelle di piccole dimensioni. Anzi, spesso sono proprio queste ultime che, grazie al passaggio generazionale, mostrano una forte attenzione e spinta verso l’innovazione».
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